La cenere viene spesso presentata come un fertilizzante universale, che può essere versato indistintamente sotto tutte le piante.
Questo approccio non solo è dispendioso, ma può anche danneggiare il delicato equilibrio chimico del terreno, riporta .
La cenere contiene infatti potassio, fosforo e una serie di oligoelementi, ma non contiene assolutamente azoto. L’azoto si volatilizza durante la combustione, cosa che spesso viene trascurata nella speranza di somministrare la cenere alle erbe che crescono vigorosamente.
Il principale punto di forza della cenere è la sua capacità di disossidare il terreno. Funziona come un alcali, quindi la sua applicazione è giustificata solo su terreni acidi e neutri.
Se il vostro terreno è alcalino, un’ulteriore alcalinizzazione con la cenere porterà alla clorosi delle piante e bloccherà l’accesso a elementi come il ferro e il boro. Un semplice test con le cartine al tornasole del vivaio vi eviterà questo errore.
Le colture sensibili agli ambienti acidi saranno particolarmente grate alla cenere: cipolle, aglio, barbabietole e la maggior parte dei cavoli. Al contrario, i mirtilli o il rododendro languiranno dopo questo trattamento.
Non mescolate mai la cenere con fertilizzanti azotati, come il solfato di ammonio o il letame fresco. Quando entrano in contatto, avviene una reazione chimica per cui il prezioso azoto si trasforma in ammoniaca e si disperde nell’aria.
L’intervallo tra le applicazioni di questi diversi fertilizzanti dovrebbe essere di almeno due o tre settimane. Prima date alle piante l’azoto per la crescita e poi, durante la fioritura, sostenetele con il potassio ricavato dalle ceneri.
È assolutamente inutile spargere la cenere sulla superficie del terreno nella speranza di ottenere un effetto duraturo. La prima pioggia la farà scendere negli strati inaccessibili alle radici, lasciandovi un senso di soddisfazione.
Dovrebbe essere incorporato nel terreno a una profondità di 8-10 centimetri dove le radici lavorano. Quando si piantano le patate, una manciata di cenere gettata direttamente nella buca e mescolata al terreno è un ottimo modo per prevenire il parsch.
Conservate la cenere solo in un luogo asciutto, in un contenitore ben chiuso. L’umidità la priva dei suoi principali vantaggi, lisciviando il potassio e trasformando un prodotto prezioso in una massa pesante e inutile.
L’esperienza personale suggerisce che la cenere migliore proviene dalla combustione di legni duri e ramoscelli. La cenere di conifere o betulle è più aggressiva in termini di alcalinità e la cenere di rifiuti domestici bruciati può contenere sostanze chimiche pericolose.
Usate la cenere consapevolmente, come strumento chirurgico e non come fertilizzante per tutte le occasioni. Allora i suoi modesti grani grigi porteranno benefici reali e non mitici al vostro orto.
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